Uno studio pubblicato recentemente sulla rivista scientifica in lingua inglese “Nature Communications” ha dimostrato che il possibile aumento del riscaldamento globale potrebbe determinare, nei prossimi trent’anni, un aumento dal 25 al 58% della domanda di energia elettrica mondiale, a seconda dell’area geografica planetaria di riferimento.
Lo studio è il primo, a livello storico, a rapportare il cambiamento climatico al consumo di elettricità e tiene soprattutto conto dell’incremento nell’utilizzo di condizionatori d’aria nel settore pubblico e nell’industria.
Questo scenario, sempre secondo “Nature Communications”, potrebbe essere scongiurato dal rispetto degli accordi di Parigi del 2015, poiché, se realmente attuate dai singoli paesi, quelle stesse politiche di contenimento potrebbero portare ad un aumento contenuto della domanda di energia, in grado di assestarsi su una percentuale compresa tra l’11 ed il 27%.
Lo studio dimostra che le aree geografiche prossime ad essere maggiormente interessate dal fenomeno sono quelle delle regioni tropicali, ma anche il Sud degli Stati Uniti, dell’Europa e della Cina.
Nel 2001 una famiglia italiana su dieci possedeva un condizionatore, oggi siamo circa ad una ogni due.